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San Giacomo Apostolo

Giacomo il Maggiore protettore dei pellegrini
Tra tutti i martiri cristiani il primo fu Santo Stefano, tra gli apostoli primo martire fu San Giacomo.

Tutti gli apostoli tranne San Giovanni, morirono martiri.

Almeno così vuole la tradizione, anche quando non sone rimasti documenti Storici certi. figlio di Zebedeo e Salomè, fratello di Giovanni
evangelista, nativo di Betsaide, Giacomo, chiamato all’apostolato intorno alla primavera o estate del 28 d.C., lasciò tutto per seguire Gesù.

La loro stesse mamma, ambiziosissima, li spingeva al seguito de Maestro, e udendo parlare Gesù di regno e di glori:
futura, chiese ingenuamente che tenesse i suoi figli a posti d’onore, ai lati del trono.
Gesù aveva risposto a quella madre tanto umanamente ansiosa dell’avvenire dei suoi figli: «Voi non sapete ciò che domandate».
Ecco infatti cosa avevano chiesto per bocca delle madre: Giacomo il martirio; Giovanni la deportazioncnell’isola di Patmos. Veramente all’inizio non erano stati loro a farsi avanti; Gesù li aveva chiamati mentre, sulla barca di Zebedeo, loro padre, i due fratelli ripa
ravano le reti dopo la pesca.

Da quel momento, lasciando il padre pescatore con i mercenari, essi seguirono Gesù, con la madre, contenta che i suoi figli diventassero, secondo le promesse del Maestro «pescatori di uomini».
Non sapeva, la brava mamma, che l’esca di questa nuova pesca, sarebbe stato il sangue, prima della vittima divina,

poi dei testimoni martirizzati.
Ecco infatti com'è narrata negli Atti degli Apostoli, la fine di Giacomo a Gerusalemme: «E a quel tempo il re Erode si mise a maltrattare alcuni credenti.

Fece morire così di spada Giacomo fratello di Giovanni». Nelle liste degli Apostoli: in Marco 3, 16-19.è al terzo posto dopo Pietro; in Matteo, Luca, Atti è al secondo.
Con Pietro e Giovanni assistette alla resurrezione della figlia di Giairo (Mc. 5, 37), alla trasfigurazione di Gesù (Mt. 17, 1 sg.), all’agonia nel Gethsemani (Mt.26, 37). Sia lui che il fratello erano di carattere impetuoso, tanto che erano chiamati da Gesù «i figli del
tuono». fu decapitato per ordine di Erode Agrippa I verso il 42 (Act. 12, 2); si narra che mentre si recava al martirio
avrebbe convertito il suo accompagnatore. Soltanto nove secoli dopo, la fama del figlio di Zebedeo e di Salomè riempì il mondo cristiano, a causa della veneratissima tomba di Compostella, meta di tutti i pellegrini medioevali.
Ma se San Giacomo morì martire a Gerusalemme, ai primi anni della nuova era, come mai la sua tomba si trovava in Spagna? E’ una questione non facile a spiegare, attorno alla quale eruditi e critici hanno a lungo discusso. 

Certo è che soltanto nell’ 83O venne scoperto in una località della Galizia, un sepolcro romano, che fu ritenuto per varie ragioni di San Giacomo.

Quando venne scoperto il sepolcro romano, Compostella si protendeva verso la Spagna ancora invasa dagli infedeli, e San Giacomo era davvero l’animatore della speranza cristiana.

Egli diventava così il barone, il condottiero, che indicava la via alla riscossa.

Assumeva quasi figura di «Matamoro», cioè di combattente contro i Mori, invocato protettore nelle battaglie. 

San Giacomo di Compostella divenne così il luogo di convegno di tutti i pellegrini, il santuario paneuropeo.
San Giacomo stesso fu rappresentato come un pellegrino, col bordone in mano,

la zucca dell’acqua e la conchiglia per bere.
Proprio la conchiglia fu il distintivo dei pellegrini diretti a San Giacomo di Compostella mentre i «romei» diretti a Roma avevano per distintivo la Veronica, cioè il volto di Gesù.
La palma, infine, era il distintivo di coloro che, ancora più coraggiosamente, si recavano a Gerusalemme, dove San Giacomo aveva subito il martirio, ma dove sembrava quasi dimenticato, da quando la sua fama era volata tanto alta sull’Europa, approdando a
Compostella, in Galizia.

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